Il castagneto e u seccaézzu

Tempuia e Seriasca

Da tempi lontanissimi risorsa alimentare fondamentale nella dieta montanara, il castagneto ospita esemplari plurisecolari e monumentali la cui tutela rientrerà tra gli obiettivi dell’Ecomuseo.

Pur nell’attuale stato di parziale abbandono, i castagneti che ammantano i versanti nord delle valli del Carreghino, dell’Agnellasca e convalli, offrono ancora un’abbondante produzione di eccellente qualità (nelle due varietà Tempuia e Seriasca, ognuna delle quali con proprie caratteristiche organolettiche).

Le castagne venivano seccate in apposite strutture collocate nei boschi o – più spesso – all’interno dei paesi, chiamate in dialetto “seccaézzu” (it. metato).

Il castagneto: tempuia e seriasca

Il frutto era sia consumato localmente sia venduto (o barattato), talvolta in grandi quantità, costituendo una significativa fonte di reddito. Il recupero di un “seccaézzu” e lo sfruttamento della risorsa fornita dai castagneti (castagne, farina, ma anche birra) rappresentano due azioni (non solo esemplificative) di rivitalizzazione dell’economia locale comprese nel programma di attività dell’ecomuseo dei Sette Ricordi.


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