A carbunin-a

All’ombra dei faggi vetusti

Un segno dei più caratteristici dell’ambiente forestale montano sono le carbunin-e, piazzole ricavate nel fitto del bosco sulle quali veniva costruita la catasta di legna che, ricoperta di terra e portata a combustione lenta e controllata, produceva il carbone vegetale ancora molto richiesto fino alla metà del secolo scorso a scopo industriale o per il riscaldamento delle abitazioni.

Carbunin-a

Rispetto alla legna, il carbone si prestava ad un più agevole trasporto, a dorso di mulo, in assenza di strade carrozzabili e mezzi a motore.

La piazzola ospitava sempre anche una rudimentale capanna in pietra per consentire un minimo di riparo al carbonaio che doveva controllare, anche di notte, che la catasta non si incendiasse per un fuoco troppo vivo.

L’attività del carbone veniva svolta non solo dai montanari locali, ma anche da manovalanze che provenivano da altre regioni d’Italia. Le ultime carbunin-e furono attive fino all’inizio degli anni sessanta, quando divenne più conveniente economicamente la vendita della legna non trasformata in carbone.

Il ripristino a scopo didattico di alcune carbunin-e si inserisce nel progetto ecomuseale di recupero e allestimento di itinerari didattici inseriti nelle faggete vetuste che ammantano le pendici dei crinali.


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